Creazione uniche, suggerite dalle forme naturali e da una profonda conoscenza della materia.
Le forme, le torsioni, la plasticità del legno allo stato grezzo, vengono esaltate fino a imporsi e sovrastare gli spazi e gli usi per i quali ogni manufatto è stato concepito.
L’intero processo di lavorazione, dal taglio, alla stagionatura, fino all’opera finita, viene seguito in ogni sua fase dai Laboratori e curato interamente da Pinuccio Marongiu e dai suoi collaboratori, in continuo dialogo con la natura. Nelle più rigogliose foreste dell’entroterra, contemplando i più suggestivi disegni dei giganti secolari, le idee cominciano a prendere vita. Il vento, il sole, la siccità, modellano gli alberi che lentamente trovano il loro equilibrio. Creature storte, nodose, talvolta destinate alla legna da ardere, vengono riportate alla loro maestosità. Nell’impianto di segheria, spogliate del superfluo, restano intatte, e non vengono piegate al nuovo spazio: saranno gli ambienti artificiali, piuttosto, a piegarsi intorno e attraverso loro.
La fibra, che appariva storta e sbagliata, si trasforma in spinta, le linee irregolari diventano tratto unico e distintivo.
Ognuna di loro impone già il proprio scopo; silenziosamente, la propria soluzione.
I Laboratori Artigiani di Pinuccio Marongiu nascono negli anni Settanta a Ilbono, in un vivace contesto di laboriosi artigiani e antichi mestieri. I mobili e gli infissi del giovanissimo imprenditore si distinguono immediatamente per la ricerca del dettaglio inserito nella semplicità della linea, elegante e snella, scevra di ogni esotismo, non imita le mode del momento ma assimila in pieno il gusto per l’arte povera tipico della tradizione ogliastrina. Nel volgere di pochi anni, la Falegnameria Meccanica diventa un punto di riferimento del settore, operando in tutta la Regione e creando un notevole indotto.
Alla fine degli anni Ottanta l’azienda ha però bisogno di nuovo respiro. Si evolvono lo stile, la tecnica, e cambiano il contesto e le ambizioni. Non bastano i numeri a placare una nuova coscienza, maturata forse nel rifiuto di adeguarsi a un mercato che spinge sempre più all’omologazione, e lavorando nelle più belle case e nelle più belle chiese del territorio. La falegnameria, nucleo fondante e primordiale dei Laboratori, è oramai stretta.
Nel 1991 Pinuccio Marongiu si trasferisce a Tortolì, cuore e fermento della produzione Ogliastrina, che si affaccia sul mare con le spalle ben salde verso la montagna. L’unicità dell’Ogliastra, nei suoi vertiginosi panorami e dislivelli, sembra già suggerire le forme che ben presto prenderanno vita nella nuova sede. L’idea, è totalizzante. Perchè si instauri un dialogo, perchè la parola prenda forma, è necessario che i luoghi, è necessario che gli echi ne amplifichino il suono e il significato. Nessun capannone è possibile. I Laboratori sono campagna e macchia. Ancora distanti dalle case, dall’asfalto. Sono rialzati, e guardano il mare e – anche loro – sembrano rotolare giù dai monti. Tutto è silenzio. Ma vibra, già nell’irrefrenabile spinta di qualche energia misteriosa che anima il terreno.
I primi alberi, i muretti a secco, il pozzo. Ogni elemento comincia lento a disporsi e a raccontare la sua storia. Poco distante dalla Sorgente dei Frati inizia a comporsi il quadro, dettato da rigorosi equilibri geometrici, che sanno di mistico, di religioso. Di sacrificio e di ostinazione. Le foreste dell’entroterra sembrano così lontane, eppure il richiamo di quel vento è naturale e implacabile. Abbandonare un indotto sicuro, una linea produttiva consolidata poteva sembrare una pazzia. I primi Anni Novanta sono il sudore, la semina, sono la terra e la pelle arse dal sole e sono il temporale inatteso. Poi ogni cosa si compone, si apre, e i Laboratori prendono forma. Le forme imponenti e fiere dei legni sardi ora viaggiano e si spostano e scendono verso il mare – anche loro – e risalgono. Un vecchio mobile, il disegno leggero di una porta, le venature scelte. Le finestre che filtrano il tempo e i grandi portoni e i battacchi che battono. E poi il ferro, la pietra. L’equilibrio. L’arte. I grandi spazi dei Laboratori divengono il teatro di una grande rappresentazione in costante dialogo con la natura e si aprono anche a prestigiose collaborazioni con artisti del calibro di Maria Lai.
Quarant’anni dopo, i Laboratori Artigiani di Pinuccio Marongiu, sono ancora in costante movimento, hanno conosciuto la parola che qualche volta si è fatta anche poesia, e hanno reso più leggeri i rumori che qualche volta sono diventati musica e hanno ritmato il passo: fermo e deciso. L’esperienza che si realizza e si somma in ogni nuovo manufatto.
Ogni giorno, facciamo la differenza.